Quando l'anima è un deserto? quando non si hanno sogni

Quando l'anima è un deserto? quando non si hanno sogni

giovedì 1 dicembre 2011

Maria

La mia tata mi strinse forte la mano: stammi vicina Maria questa è una brutta zona. Camminammo per molto tempo i piedi cominciarono a farmi male, tata sono stanca fermiamoci, non ora Maria ma non vedi? Non ti sai guardare intorno, non ci potremo fermare finché non saremo uscite da questo tuburio.
 Le strade erano strette, sporche, ogni tanto si vedevano delle donne aprire le finestre per svuotare i secchi quando accadeva la tata cercava il più possibile di proteggermi da quelli cascate di urina, sarebbe un vero peccato se ti sporcassi quel bel vestitino mi diceva con aria scherzosa. Quando manca per arrivare a casa tua? continuavo a chiederle incessatamente, quell’odore stava incominciando a darmi la nausea, mi tappai il naso con le dita, la mia tata si mise a ridere sei buffa cosa fai ? tata non né posso più di questo tanfo tra poco vomiterò. Siamo quasi arrivate, svoltammo l’angolo e ci trovammo davanti un cortile con i cancelli aperti arrugginiti, nel centro del cortile si ergeva una grossa palma mentre ai lati c’erano due banani. Mi avvicinai per guardarli meglio, le banane erano verdi, troppo acerbe per essere colte e mangiate, la tata mi sgridò e mi riprese la mano stringendola più forte. Mi fai male così mi lamentai, ma allora sei proprio cocciuta ti ho detto di non allontanarti da me, io non volevo neanche venire bofonchiai, io volevo andare a cavallo con Lucia e anche una bella giornata guarda che sole, invece sono qui con te in questo posto puzzolente, mio padre è molto ammalato e io non potevo lasciarti sola, mamma e papà non sarebbero per niente contenti ribattei io. La tata mi guardò negli occhi avvicinandosi a me: Maria, devi giurarmi che non glielo dirai mai, finirei nei guai e perderei il lavoro. Non voglio che tu perda il lavoro, non dirò niente la rincuorai io. La tata bussò con vigore alla porta, ci aprì un ragazzo

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